domenica 30 gennaio 2011

Il sesso come ricatto?

Perché un politico, un uomo che gestisce la cosa pubblica, quindi anche le vite degli altri, dovrebbere avere - a tutti i livelli - una vita morale più irreprensibile delle persone che governa?

Ma chiaramente per mantenere una certa libertà di giudizio e quindi prendere decisioni sulla vita pubblica e nell'interesse generale dello stato e di chi fa lo stato - cioè i cittadini - senza tanti condizionamenti.

Un uomo politico la cui attività potrebbe essere soggetta a ricatti di terzi perchè ha scheletri nell'armadio sarà difficile che la eserciti liberamente. Non può quindi essere un politico - o pretendere di fare il politico - perché la politica è l'arte del fare e del decidere nell'interesse generale e nella massima libertà dai condizionamenti di qualunque tipo.

E' vero che il politico - come dice Fromm - deve mediare fra l'interesse generale e il suo interesse personale - specie in una democrazia rappresentativa - ma proprio per questo deve avere un alto senso etico e dello stato.
Sempre fermo restando che i cittadini dovrebbero dotarsi di strumenti di controllo maggiori, più efficaci e continui nel tempo verso i propri rappresentanti politici, di quanti non ne abbiano ora con il voto.

Come in tutte le cose dovrebbe esserci un giusto mezzo: quando il sesso, il gioco, il tabacco, l'alcool, il mangiare, diventano eccessivi, condizionano pesantemente tutti gli aspetti della vita delle persone.

Potremmo appunto rischiare - per rimanere nella sfera della politica - che a prendere decisioni nell'interesse del paese non sia il politico che è stato eletto con il voto ma la sua congrega di concubine magari con l'arma del ricatto.

Ci sono nazioni che non meritano questo.

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